Classi vuote e genitori in protesta: ieri e oggi, nelle aule dell’Ics “De Cruyllas” non è entrato neanche un alunno. Il commissario del Comune, Domenico Targia, ha emesso un’ordinanza che costituisce, per il momento, anche una soluzione al problema del rientro a scuola. Intanto, il numero dei positivi è salito a 226 (quattro contagi in più rispetto al penultimo dato), come nel comunicato dell’Asp di ieri, fra cui si registrano anche 7 persone ricoverate.
Il corpo docenti delle classi autorizzate a ritornare tra i banchi non ha svolto lezioni né ieri né oggi. Nessuno dei 783 alunni che dovevano presentarsi al suono della prima campanella ha varcato infatti l’ingresso del “De Cruyllas”. Bambini e ragazzi sono rimasti a casa pe volere di un gruppo compatto di genitori che ha ritenuto tutt’altro che opportuna la decisione del Governo regionale di accogliere le misure previste nell’articolo 3 del Dpcm di giovedì.
Nel nuovo provvedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri, infatti, è previsto per le zone rosse il ritorno in classe per i bambini dell’asilo, delle elementari e per gli scolari di prima media, scelta che il presidente della Regione, Nello Musumeci, ha condiviso con l’ordinanza n.10 sottoscritta sabato, e che a sua volta il commissario del Comune, Domenico Targia, ha recepito. Questo ha scatenato però una polemica sui social alimentata dai cittadini ramacchesi che, allarmati per l’elevato numero di contagi in paese, hanno ritenuto insensata la scelta presa dall’autorità regionale e confermata dal commissario dell’Ente, rifiutandosi pertanto di mandare i propri figli a scuola. A Ramacca, il numero dei positivi rimane infatti ancora alto. Inoltre, l’intera comunità piange da due giorni la sesta vittima del Covid, per il cui decesso sono circolati su Facebook diversi messaggi di cordoglio.
In merito all’assenza degli alunni, la preside dell’Istituto, Josephine Scavo, ha dichiarato: «La scuola è sicura, e non è stata un luogo di diffusione del contagio. Il problema è fuori, non qui, ma è chiaro che siamo noi che ne stiamo pagando le conseguenze».
A preoccupare è la questione della dispersione scolastica, già peraltro parecchio avanzata in tutta l’Italia. Il problema tuttavia, per quanto scongiurato, per una sorta di rovescio della medaglia si è presentato ugualmente, poiché se per legge le scuole sono aperte allora non si può operare mediante didattica a distanza.
Le intenzioni del presidente Musumeci, come da lui stesso annunciato, sono quelle di verificare e monitorare lo stato epidemiologico nell’isola in queste due settimane (l’ordinanza avrà validità fino al 31 gennaio), posizione ribadita anche dal commissario Targia. Quest’ultimo ha fatto poi due volte richiesta all’Asp per uno screening preventivo rivolto a tutto il personale scolastico e agli alunni, che si terrà sabato, in modalità drive in. La situazione epidemiologica relativa alla scuola non è comunque attualmente critica: su 1010 alunni, soltanto 10 sono positivi, mentre su 182 insegnanti, solo 2; numeri che rientrano in quello complessivo di 226.
Alla luce però della situazione che si è creata, riguardante l’assenza totale di alunni in classe, il commissario ha incontrato stamattina una delegazione di genitori insieme al presidente del consiglio dell’Istituto “De Cruyllas”, sei persone in tutto. La riunione si è svolta nella sala consiliare del Municipio, per discutere il problema e trovare una soluzione che in primis assicuri la piena incolumità di bambini e alunni, e poi eviti che un bene essenziale come l’insegnamento rimanga ancora inibito con conseguenze future poco confortanti. La decisione, anticipata dall’ordinanza commissariale n.6, prevede il ritorno in classe dopo tre giorni di Dad, da oggi fino a sabato, giorno in cui appunto si effettueranno i tamponi. L’esito dei test determinerà il rientro in classe da lunedì o un’eventuale proroga della Dad in caso di situazione critica. I genitori degli scolari si sono riuniti poi anche in un comitato, rappresentato anche da un gruppo su Facebook che raccoglie già quasi trecento iscritti.