Da un paio di settimane sono stati ultimati i lavori di messa in sicurezza del museo tematico, struttura atta ad ospitare attività e iniziative culturali. I locali tornano a essere così utilizzabili dopo anni di degrado e abbondono, anche se chiusi per il momento a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia. L’intervento di recupero, finanziato con fondi statali della Legge di bilancio n.160 del 27 dicembre 2019, è costato 48 mila euro e si è reso necessario dopo una serie di atti vandalici e per l’incuria degli ultimi anni.
Il museo tematico è stato inaugurato nell’aprile del 2016, nell’ambito di un progetto di ristrutturazione dell’ex serbatoio comunale di fine ‘800, adiacente alla struttura. Il complesso di locali consta di una sala convegni e di diversi spazi esterni idonei all’esposizione.
Il progetto, finanziato dalla Comunità Europea con i fondi per lo Sviluppo regionale, è costato quasi 2 milioni di euro e le aspettative in merito alla sua efficienza erano tutt’altre rispetto a quanto accaduto negli ultimi tempi. Doveva essere infatti un nuovo tassello dell’offerta turistica locale, volto a incrementare lo sviluppo culturale e l’aggregazione. Fino a oggi, invece, pochissimi sono stati gli eventi e le manifestazioni svoltisi nell’edificio museale. Tra questi, il più importante è sicuramente la mostra fotografica internazionale “Migrants”, di Liu Bolin, del 2017. Liu Bolin è un artista cinese di fama internazionale. La mostra è stata patrocinata dalla Pro Loco, insieme alla comunità di Sant’Egidio. La gestione di questa preziosa risorsa è stata affidata inizialmente proprio alla Pro Loco, ma successivamente revocata per presunte inadempienze gestionali.
Le potenzialità della struttura sono notevoli, ma i problemi stanno proprio alla base della concezione di ‘museo tematico’. Secondo la definizione dell’ Icom ( International Conference of Museum), infatti, un museo tematico deve possedere raccolte monotematiche di materiale che riguarda un tema specifico. In mancanza di questo, si rende necessario un comitato scientifico di ricerca e catalogazione che sia in grado di reperire il materiale in questione tramite raccolta di oggetti, donazioni private o acquisto di collezioni. L’assenza di una quantità consistente di questi prodotti per esposizioni fisse e la mancanza di personale qualificato a gestire la struttura sono i problemi da risolvere per dare veramente una funzione culturale e sociale al museo tematico. Per il futuro dunque bisognerebbe coinvolgere maggiormente il mondo dell’associazionismo e i migliori professionisti dell’arte museale che il territorio offre, senza i quali si rischierebbe di rivedere presto la struttura abbandonata e lasciata di nuovo in mano ai vandali.