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Canale di gronda: partiti i lavori costati 5 milioni per la sicurezza del territorio

Sono iniziati oggi i lavori per la realizzazione del canale di gronda, opera di messa in sicurezza idrogeologica che convoglierà le acque dei bacini a sud del territorio ramacchese lungo un percorso che non attraverserà il centro urbano.

Dopo i recenti fatti alluvionali, di cui ancora a Ramacca sono evidenti le conseguenze, è sorta la necessità di mettere in atto un progetto la cui realizzazione servisse a evitare che i flussi di acqua piovana, in caso di forti piogge ed eventi alluvionali, inondassero il paese. Dopo un lungo iter procedurale, durato due anni, oggi il progetto “Lavori di sistemazione idraulica e idrogeologica a sud del centro abitato” viene di fatto avviato.

Facendo un passo indietro, il 21 dicembre 2018, in seguito agli eventi disastrosi causati dall’alluvione, in sede di Giunta comunale la precedente amministrazione ha approvato il progetto, presentandolo il giorno dopo al Dipartimento di Protezione civile della Regione. Due mesi prima, infatti, tramite una circolare, il presidente Musumeci aveva comunicato ai Comuni colpiti dalla calamità la disposizione a valutare e stanziare fondi per interventi di messa in sicurezza idrica. Il limite massimo per redigere e trasmettere i progetti è stato fissato a 60 giorni. I funzionari dell’Ufficio Tecnico effettuarono dunque sopralluoghi e studi che consentissero la progettualità dell’opera. Per l’intervento è stato poi stanziato un finanziamento di 5 milioni di euro, comunicato giovedì 14 novembre 2019 dall’ingegnere e dirigente generale del Dipartimento della Regione, Calogero Foti.

Nello specifico, la soluzione che si adotterà per salvaguardare il territorio, ma in primis coloro che lo abitano, è quella di intervenire per deviare il naturale flusso delle acque piovane che si forma a partire dai bacini idrografici a sud del territorio ramacchese (zona Montagna).

Il rischio si pone poiché il centro urbano di Ramacca è stato edificato su una pendenza, con i rilievi collinari a sud, e su un terreno argilloso. I bacini generati dalle acque meteoriche, a sud del paese, hanno infatti un sistema di drenaggio naturale che, però, non arriva a valle come dovrebbe proprio perché ostacolato da edifici e costruzioni urbani. Lo scarico delle acque, per tali ragioni, come avvenuto in occasione delle alluvioni passate, si riversa lungo via Eryke (ex Strada Consortile 30), e da lì sul tratto iniziale delle Sp 25/ I, all’interno del paese lungo la circonvallazione, in via Risorgimento e lungo viale Libertà. I sopralluoghi hanno permesso di individuare la naturale incisione torrentizia dove un tempo confluiva parte di queste acque, e che ora verrà trasformata in un collettore dei flussi piovani di scarico. Il nuovo sistema di drenaggio convoglierà le acque lontano dal centro e le scaricherà a sud-est del territorio, e poi nel Gornalunga, salvaguardando persone e cose.

Il cantiere dei lavori è stato ubicato nello spiazzo antistante il cimitero. Come esposto nel pannello affisso all’ingresso, l’intervento dovrebbe concludersi a febbraio del 2022, salvo eventuali possibili interruzioni. La pandemia ha già ritardato l’inizio dei lavori.

Il pannello informativo affisso all’ingresso del cantiere per la realizzazione del canale di gronda
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