Ieri si è svolto l’ennesimo appuntamento di sensibilizzazione e risposta all’ennesima circostanza di inciviltà. La fontana collocata in una delle due villette comunali, nella zona di piazza Regina Margherita, è stata infatti inondata di rifiuti negli ultimi giorni e questo ha scatenato l’intolleranza di un nutrito gruppo di cittadini.
Senza troppi giri di parole: il territorio ramacchese è un posto sporco. Sporcizia per le strade, nei luoghi verdi, nelle piazze e, appunto, anche nei giardini pubblici che in molti, soprattutto, giovani, frequentano. E il fatto che oggi ricorra la giornata mondiale dell’ambiente rende la circostanza solo più sconfortante.
I volontari che ieri hanno preso parte all’incontro, tra cui anche bambini, hanno ripulito l’interno della fontana sul bordo della quale si sono seduti a chiacchierare e bere tante generazioni di ragazzi ramacchesi. La vasca era invasa soprattutto da bottiglie di birra, ma non solo. Mucchi di rifiuti presi e buttati tranquillamente all’interno della fontana dopo il consumo delle bevande. Un cittadino ne ha espressamente denunciato il degrado alcuni giorni fa, pubblicando foto eloquenti su Facebook.
Circa tre anni fa un altro appuntamento aveva riunito diversi cittadini che si sono impegnati un intero pomeriggio per ripulire le aiuole, anche queste invase dalla spazzatura (prevalentemente bicchieri e cannucce). Come se questo non bastasse, gli stessi cestini stati divelti dai loro supporti e gettati proprio dentro le aiuole.
Un segno, questo, che da solo basterebbe a sollecitare le forze amministrative e di controllo, nonché in generale l’intera cittadinanza, ad attuare un programma immediato di contrasto al degrado culturale e poi sociale e ambientale che sta mietendo vittime e luoghi.
Per quanto nobili siano di volta in volta le azioni di sensibilizzazione, il tempo ha ormai dimostrato che questa non può essere l’unica strada da battere. Questa volta il problema ha persino messo in crisi gli operatori del servizio ecologico. Pare che non esista altro modo se non quello di monitorare seriamente la zona, e non solo quella delle villette, e quindi di intervenire tramite contravvenzioni che, a differenza ahimè di parole e gesti da prendere come esempio, non possono essere “rifiutate”.
I volontari hanno anche lasciato sul bordo della fontana un cartellone (foto in evidenza all’inizio) con una scritta di ammonimento e di riflessione, che possa in qualche modo scongiurare o almeno arginare il ripetersi di questi episodi.