Cronaca Cultura

L’Estate ramacchese si farà. Comune e associazioni locali all’opera per programmare una settimana culturale

È in corso la programmazione della “settimana delle culture”, un concentrato di eventi culturali che costituirà il fulcro dell’estate ramacchese, e che mira a coinvolgere tutta la cittadinanza annidandosi fin dentro i quartieri.

In seguito all’invito che il commissario straordinario del Comune, Domenico Targia, ha trasmesso e rivolto a tutte le associazioni culturali, nonché ai gruppi di volontariato locale, due giorni fa, lunedì pomeriggio, alle 19, si è svolta una prima riunione tra le realtà socio-culturali attive nel territorio e il dirigente comunale. Lo scopo dell’incontro è stato quello di avviare la pianificazione di una settimana ricca di appuntamenti all’insegna di arte e cultura, per dare voce a tutto il potenziale ramacchese che per ragioni legate al Covid, ma anche di altro genere, è sopito da qualche tempo.

All’incontro, che si è svolto all’interno del parco archeologico, hanno partecipato l’Arci, la Pro Loco, l’associazione Damuni Versu, l’Ente di formazione Project Form, l’Unitre, il gruppo Scout, l’azienda 4AllEvent e i gruppi di volontariato.

Un momento della riunione tra il commissario Targia e le realtà associative e di volontariato di Ramacca

La settimana delle culture si svolgerà in agosto, e prevede eventi che coprono tutto il settore artistico locale (letterario, archeologico etc), nonché anche appuntamenti nell’ambito del cinema. Gli incontri culturali saranno organizzati anche all’interno dei quartieri, in modo da coinvolgere tutta la popolazione e tutte la fasce d’età. La settimana delle culture rappresenta dunque il primo corpus organizzativo di eventi di ripresa e rilancio dopo il claustrofobico periodo della pandemia, che pare volgere al termine, e offrirà ai ramacchesi un’occasione succulenta durante la quale conoscere e approfondire quanto di importante il territorio può esprimere.

Alla gestione della settimana delle culture prenderanno parte anche gli intellettuali del territorio, come lo storico Nino Cucuzza.

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