Cronaca Cultura

Il parco archeologico avrà una segnaletica botanica grazie a Damuni versu e Archeorama

Le associazioni Damuni versu e Archeorama hanno messo a punto un progetto che costituirà un valore aggiunto a quel prezioso bene che è il parco archeologico di Ramacca. Laura Sapuppo, presidente dell’associazione culturale Archeorama, e Manuel Motta, membro dell’associazione socio-culturale Damuni versu, sono stati i principali promotori della realizzazione di una segnaletica botanica destinata alla flora del parco archeologico, la cui installazione permetterà a tutti i visitatori di riconoscere le piante mediterranee caratteristiche del sito e approfondirne la conoscenza.

L’ambito è quello dei fondi ottenuti mediante i bandi inerenti alla democrazia partecipata 2020. In sostanza, così come previsto nell’articolo 6 della Legge della Regione siciliana n.5, del 28 gennaio 2014, ricevendo le risorse provenienti dal gettito Irpef i Comuni hanno l’obbligo di riservarne almeno il 2 per cento per forme di democrazia partecipata, ossia di spendere queste risorse destinandole a progettualità che coinvolgano la cittadinanza in attività di interesse comune.

L’Ente di Formazione “Project Form” e Archeorama hanno presentato un progetto dal titolo “Conoscere, amare e conservare”. I fondi ricevuti hanno permesso l’attuazione di diversi progetti. Alla fine, il Comune ha constatato la presenza di un residuo economico di questo fondo pari a 1300 euro, comunicandolo dunque ai due soggetti proponenti. L’associazione Archeorama ha pertanto coinvolto il gruppo di Damuni versu, avviando una collaborazione.

L’idea di fornire il parco di una segnaletica botanica è emersa durante un’escursione. In seguito, il giovane dottore in Scienze forestali e ambientali, Manuel Motta, e l’archeologa Laura Sapuppo hanno provveduto a fare una ricognizione della flora principale presente nel parco, delle piante che esprimono maggiormente il carattere mediterraneo del luogo. Ne sono state individuate 11 specie, catalogate e descritte sotto tutti i punti di vista, anche in relazione agli usi antichi. Per ogni pianta è stato poi realizzato un cartellino identificativo, che sarà collocato vicino alla singola specie. Nel cartellino è riportato il nome della pianta, anche quello scientifico, il numero progressivo e un codice QR, tramite la cui scansione l’utente sarà reindirizzato al sito di Damuni versu dove è caricato il progetto, e potrà apprendere così l’intera descrizione e storia della pianta. Nel sito dell’associazione (a cui potete accedere cliccando QUI) si apprende che «i dati cartografici utilizzati per l’analisi territoriale e per la realizzazione del progetto sono costituiti dalla Carta tecnica Regionale in scala 1:10.000 e da cartografie realizzate in precedenza per la suddetta area. Le C.T.R. che coprono l’area oggetto di studio, sono individuate nelle sezioni 639040 e 640010 reperite dalla banca dati cartografica del Sistema Informativo Territoriale Regionale (S.I.T.R.)».

L’installazione dei cartellini su appositi sostegni sarà realizzata a breve, anche per dare tempo alla flora del parco di ricostituirsi del tutto dopo gli ultimi incendi estivi. Quest’ultimo processo è anche noto come capacità di resilienza, la stessa forse che si può riscontrare nello sforzo e nel lavoro fatto da Manuel Motta e da Laura Sapuppo, nonché generale dalle rispettive associazioni, i quali hanno dato una risposta forte a un sistema che, oggi, può ricostituirsi grazie a queste azioni ed evitare così un decadimento sociale e culturale ancora troppo incombente.

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