Una strada è crollata, altre invase dal fango hanno bloccato la gente a casa, una voragine si è allargata in modo sproporzionato all’interno del parco Wagner e diverse automobili sono rimaste impantanate nella fanghiglia: questo è il bilancio dei danni che il maltempo ha provocato nel territorio di Ramacca, aggravando circostanze emerse durante le precedenti alluvioni e causando nuove problematiche.
Ci vorranno circa 4 milioni di euro per riparare tutti i danni dell’ennesima ondata di maltempo che si è abbattuta su Ramacca, così come in moltissimi altri Comuni di tutta la Sicilia. L’Ufficio Tecnico, coordinato dall’ingegnere Salvatore Consoli, sta ancora eseguendo una ricognizione in tutto il territorio per contare i problemi nel loro complesso. Il costo stimato per risolvere le criticità è, comunque, già alto. Nei prossimi giorni il Comune invierà infatti un’ulteriore nota al Dipartimento della Protezione civile per comunicare il drammatico resoconto.
Nella giornata di oggi l’Ut è intervenuto in contrada Casitte e in contrada Setteteste, per ripristinare la viabilità bloccata dal fango e consentire così alle persone che sono rimaste bloccate a casa di spostarsi. Inoltre, è stata mandata una nota alla sala operativa della Pubbliservizi per comunicare la presenza di diverse auto rimaste in mezzo al fango sulla strada provinciale 103 (zona Chilometro).
All’interno del parco Wagner, alle spalle dell’area gioco e dei bagni, la voragine che si era aperta qualche mese fa sempre a causa dei forti temporali si è maggiormente allargata ed è sprofondata trascinando l’inferriata che circoscrive la zona limite del parco. Il sindaco ha dunque dato disposizione all’Ut di recintare l’area, che ora si trova delimitata in modo da non costituire un pericolo per chi frequenta il parco, soprattutto bambini.
«Non posso che lanciare un grido di allarme – dichiara il sindaco Nunzio Vitale – Siamo in una situazione di grande emergenza, che avrà conseguenze anche sull’economia del territorio». Le aziende agricole sono infatti stremate, e la Piana di Catania sta continuando a perdere la propria produttività, sommersa dal fango. Giovedì il torrente Sbardalasino ha nuovamente rotto i margini esondando e allagando la Ss 288. Due persone sono state tratte in salvo dai vigili del fuoco e dalla polizia municipale.
Due giorni fa un gruppo di sindaci del Calatino ha stilato un documento univoco (tra di loro anche il sindaco di Ramacca), e alcuni si sono poi riuniti per stabilire l’esigenza di chiedere aiuti immediati alla Regione. Quest’ultima, come si legge in un articolo pubblicato oggi su La Sicilia, pare che debba ancora sbloccare i fondi per l’alluvione del 2018. Anche Ramacca deve infatti ancora provvedere a ripristinare quanto danneggiato e distrutto dalle alluvioni di tre anni fa, nonché fare i conti con le nuove problematiche.