Cronaca

Sassaiola di ghiaccio. Agricoltura e strade devastate. Il sindaco scrive alla Regione

Ancora un disastro con cui bisogna fare i conti. Gli agricoltori non respirano da settimane e, adesso, dopo l’ennesimo flagello di ieri sera, i danni alle coltivazioni sono incalcolabili. Le conseguenze delle ultime alluvioni e della grandinata che ieri ha colpito Ramacca (e anche altri Comuni siciliani) si ripercuoteranno per due o tre anni. Il sindaco ha pertanto inviato una richiesta per un incontro formale alle istituzioni provinciali e regionali.

Una sassaiola di ghiaccio ha colpito ieri notte, poco prima delle 24, Ramacca e altri Comuni dell’est siciliano, come Niscemi. Chicchi grossi come olive hanno martellato per quasi dieci minuti tutto il territorio. Le strade sono state ricoperte di cumuli di ghiaccio, e così le terrazze, senza tuttavia, e per fortuna, recare danni all’incolumità delle persone. Alcune strade sono state comunque distrutte e si dovrà provvedere a ripristinarne il manto e la stabilità.

Il bilancio più grave pesa però sulle spalle degli agricoltori, già in ginocchio dopo le alluvioni delle settimane passate e a causa anche delle condizioni proibitive dovute a negligenza e mala gestione delle strutture idriche da parte di enti e istituzioni. Un dramma sopra l’altro, insomma.

Dopo un sopralluogo del paese volto durante le ore notturne successive alla grandinata, il sindaco, Nunzio Vitale, si è recato questa mattina personalmente da tutti i produttori agricoli della zona, per verificare di persona i danni e sentire le loro esigenze. Ad accompagnarlo, il responsabile dell’Ufficio tecnico, l’ingegnere Salvatore Consoli, l’assessore Vallone e alcuni consiglieri.

Il risultato dei sopralluoghi è stato inviato direttamente in forma di lettera e richiesta al presidente della Regione, Nello Musumeci, all’Assessorato dell’Agricoltura e al Prefetto di Catania, per richiedere di intervenire al più presto per risolvere le problematiche. La situazione è infatti emergenziale: si parla, per citare direttamente il documento, «di ingenti danni all’agricoltura e distruzione di agrumeti, uliveti e colture orticole, con conseguente perdita di tutta la produzione agrumicola».

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