Il pestaggio che due settimane fa si è verificato a Ramacca a danno di un ragazzo di 32 anni ha scosso giovani e autorità, sollevando seri dubbi per il prossimo futuro della società ramacchese, per la qualità della vita. Com’è noto, per futili motivi, un 37enne (ora in carcere) e un suo complice, di 27 anni (agli arresti domiciliari), hanno massacrato di botte il 32 enne, lasciandolo morente.
«Non so come in pochi anni siamo finiti in questa situazione – dichiara un giovane ramacchese – Ramacca sta diventando un paese invivibile. La violenza è all’ordine del giorno: ogni sabato sera ci scappa una lite, e l’uso delle droghe da parte dei minori aumenta. La politica ha grosse responsabilità, non può fare finta di niente e voltare le spalle. Non si possono più trattare questi fenomeni come se fossero solo casi sporadici. Serve un intervento immediato, prima che sia troppo tardi».
«Ogni atto di violenza – dichiara invece il sacerdote Nunzio Valdini – al di là delle motivazioni sempre insufficienti a determinare un simile gesto, è indice di un male che serpeggia nell’animo dell’uomo e che va estirpato attraverso una buona e permanente educazione ai valori veri della società civile e religiosa. La persona è sempre al centro dell’interesse di Dio, e naturalmente di noi cristiani. Quest’episodio ci deve far riflettere e indurci seriamente a lavorare perché si realizzi la “Civiltà dell’amore” come dicevano don Luigi Sturzo e San Paolo VI».
Così si esprime il sindaco, Nunzio Vitale: «Sono amareggiato e soprattutto preoccupato per ciò che sta avvenendo nel nostro Comune. In un paese come Ramacca, in cui i cittadini si alzano la mattina per andare faticosamente a lavorare e portare avanti le proprie famiglie, si trovano inondati da notizie di violente aggressioni, avvenute in quelle vie quotidianamente frequentate. Nelle ultime settimane si sono verificati più episodi di violenza, per i cui fatti le indagini sono ancora in corso. Noi non lo accettiamo e non lo permettiamo. Rivolgo intanto un sentito plauso alle forze dell’ordine per aver immediatamente trovato i colpevoli dell’ultimo accaduto».
L’installazione del necessario sistema di videosorveglianza del territorio è in attesa per ragioni che riguardano la messa a punto di un apposito regolamento interno. Inoltre, continua il sindaco, «ci stiamo attivando per aprire uno sportello della legalità, che permetterà a ogni cittadino di denunciare in completo anonimato, affinché tutti possano collaborare con le forze dell’ordine senza temere per la propria incolumità o per quella dei propri cari».