L’OCCHIO DI OTTO TELESCOPI SI E’ POSATO PER LA PRIMA VOLTA AL CENTRO DELLA VIA LATTEA, NEL SUO CUORE PULSANTE, DOVE AVVENGONO STRANI FENOMENI A CAUSA DELLA PRESENZA DI UN ENORME BUCO NERO SUPERMASSICCIO
Una notizia che fa la storia. Ci uniamo alle migliaia di testate e pagine di informazione che oggi stanno diffondendo un annuncio che sarà di certo impresso nella memoria di questo secolo. Oggi pomeriggio, in una diretta mondiale cominciata alle 15.00 e attesa da diversi giorni, l’Eso (European Southern Observatory, ossia Osservatorio Europeo Australe) e l’Eht (Event Horizon Telescope) hanno reso nota la prima immagine del buco nero, denominato Sagittarius A, al centro della Via Lattea. L’annuncio è sensazionale e rivoluzionario per la conoscenza dei fenomeni della nostra galassia e dell’intero universo.
A volte capita di dimenticare che l’esistenza dell’uomo è una parte minuscola di una realtà molto più grande, al punto che l’immaginazione stenta a rappresentarsela. L’universo è difatti tanto profondo e immenso quanto misterioso. E buona parte di questo mistero è certamente racchiuso nei buchi neri, gli oggetti forse più affascinanti del cosmo. Sono come degli immensi vortici che ingoiano qualunque cosa. Ma dove finisce questo “qualunque cosa”? A questa domanda, si può rispondere (fino a oggi) soltanto con la fantasia. Eppure questi oggetti esistono, e hanno una massa talmente enorme che la forza di gravità (cioè la forza di attrazione) che esercitano risucchia e trattiene al loro interno anche la luce. Ecco perché sono neri, perché non emettono luce.
Succede però talvolta che il lavoro dell’uomo, la sua tenacia e la sua intelligenza, riescano a penetrare anche se debolmente nelle profondità di questo mistero. Facciamo un po’ di chiarezza con qualche informazione specifica.
Intanto, se buchi neri sono appunto neri, come si fa a osservarli? Semplicemente studiando i corpi e i materiali che vi ruotano attorno, perché risucchiati dall’enorme potenza del vortice. La luce viene distorta e le onde radio scoppiettano nell’universo all’impazzata. Dopo anni di duro lavoro, che ha impegnato centinaia di ricercatori in tutto il mondo, Istituti e strumenti di altissima fattura tecnologica, ora finalmente si ha la prima immagine del “mostro” supermassiccio al centro della nostra galassia, Sagittarius A, ottenuta attraverso lo “zoom” di 8 radiotelescopi collocati in tutto il mondo.
Nella foto si vede un cerchio estremamente luminoso, un po’ sformato e molto spesso, al centro del quale ci sta un cerchio più piccolo, completamento nero. Il primo è detto Disco di accrescimento, e corrisponde a tutta la massa di gas e materiali che orbitano intorno al buco nero; il secondo circoscrive l’orizzonte degli eventi, oltre il quale è impossibile appunto guardare. Il buco nero si trova al centro della nostra galassia, in direzione della costellazione del Sagittario (da cui prende il nome), esattamente a 26 mila anni luce da noi. Un anno luce è un’unità di misura che equivale alla distanza percorsa dalla luce in un anno. La massa di Sagittarius A è di oltre 4 milioni maggiore a quella del Sole, e ha un raggio di oltre 20 milioni di chilometri, pari perlopiù all’orbita che il pianeta Mercurio traccia intorno al Sole in un anno. Per fortuna allora, diciamo, che si trovi così lontano, altrimenti non ci sarebbe scampo per nessuna particella attualmente in circolazione nel nostro angolino di universo. Un buco nero, difatti, è in grado di fagocitare stelle intere, anche milioni di volte più grandi del Sole. Il lento processo di nutrimento di questi mostri dell’universo, che ingoiando questi materiali diventano più grandi, è stato “osservato” e ricostruito di recente in una simulazione della cosiddetta “spaghettizzazione”, ossia il processo durante il quale un buco nero riesce a smembrare una stella, riducendola in fili (simili a spaghetti, appunto), facendola a pezzi e ingoiandola a poco a poco. Cliccando QUI si può vedere il video.
Ma come si è arrivati a fotografare un buco nero e a scoprirne l’esistenza? Da anni gli astronomi notano che le stelle che si trovano al centro della nostra galassia si comportano in modo strano, perché orbitano ad altissime velocità (anche a 25 milioni di chilometri all’ora) e hanno temperature elevatissime (milioni di gradi). A fare muovere così questi astri deve dunque essere qualcosa che li attrae in modo irreversibile, facendoli ruotare come trottole impazzite prima di ingoiarli. E questo qualcosa non può che essere un buco nero, notizia confermata dalla foto presentata meno di due ora fa a tutto il mondo. In realtà, già 3 anni fa, nel 2019, venne mostrata la foto di un buco nero, M87, distante però 55 milioni di anni luce da noi e pertanto al centro di un’altra galassia, la M87. Oggi, 12 maggio 2022, invece, la notizia è più sorprendente dal momento che riguarda il perno su cui è fissata e ruota l’intera Via Lattea. L’immagine rivela infatti informazioni preziosissime sulla costituzione di questo buco nero, che fanno trapelare un poco alla volta bagliori di quel grande mistero che rimane comunque tuttora insondabile.