I SUOI DIPINTI STIMOLANO LA RIFLESSIONE PER L’EFFETTO STRANIANTE CHE SUSCITANO E CELANO APPENA SOTTO LA SUPERFICIE UN IMPEGNO CIVILE FORTE
Si aggiudica il premio “Gino de Agrò – Città di Troina”, nella sezione Giovani artisti emergenti per “la sua indagine pittorica che supera il confine dell’aspetto formale attraversando l’essere in tutta la sua profondità”: questo è quello che si legge nella menzione d’onore rivolta al pittore ramacchese Francesco Sgarlata, il giovane che si è aggiudicato il premio De Agrò nei giorni scorsi e il cui lavoro è da anni in continua crescita.
Francesco Sgarlata, classe 1988, ha aperto un dialogo profondo e in continua evoluzione con la società e con il vivere odierno, un dialogo fatto però di immagini, e immagini che negli anni hanno acquisito sempre più valore di paripasso con la maturità artistica. Ed è tracciando questo percorso che oggi Francesco può contare diversi riconoscimenti: l’ultimo, appunto, quello in occasione del premio “Gino de Agrò” (rivolto anche ad artisti di diversi ambiti e di fama internazionale), che lo vede vincitore nella categoria degli emergenti.
Presentato alla commissione dal direttore artistico Paolo Giansiracusa, Francesco si è aggiudicato il premio, che assegna il merito alla carriera dell’artista, non alle singole opere, e che ha riconosciuto nel ramacchese una sensibilità forte verso i temi della società contemporanea, e soprattutto una consapevolezza del dramma ambientale, che Francesco traduce in impegno costante nelle sue opere.
I lavori di Francesco ritraggono soggetti e ambienti che colgono subito l’occhio dello spettatore per l’effetto straniante che suscitano, caricandogli addosso una presa di coscienza che non può essere rimandata, a patto di non lasciare la visione dell’opera incompleta.
A breve, i lavori di Francesco saranno oggetto di un nostro sguardo più approfondito, che commenteremo insieme all’autore