Cronaca Politica

Consiglio comunale acceso: cresce l’opposizione e si formano nuovi gruppi. In aula dibattiti e nuovi ingressi

UN CONSIGLIO COMUNALE ACCESO CHE HA VISTO DUE PASSAGGI ALL’OPPOSIZIONE E DELLE CRITICHE AL SINDACO DA PARTE DI BARCELLONA E MARINO. SI FORMANO NUOVI GRUPPI E SI GIUNGE A UNA NUOVA STABILITA’ POLITICA

Riallacciamo le fila lasciate in sospeso dell’ultimo consiglio comunale, che si è svolto esattamente sei giorni fa, il 13 febbraio. Gli equilibri dell’organo amministrativo di Ramacca, perlopiù incerti nelle ultime settimane, hanno trovato una nuova stabilità politica che, di fatto, getta le prime luci anche sui possibili schieramenti della prossima tornata elettorale, fissata per il 2027. In quella seduta, infatti, c’è stato un rimpasto con l’ingresso di nuovi consiglieri e con una crescita delle forze politiche dell’opposizione, nonché con la costituzione di nuovi gruppi in seno alla maggioranza.

L’ULTIMO CONSIGLIO COMUNALE DEL 13 FEBBRAIO

Sono passati al Gruppo misto dell’opposizione i consiglieri Salvatore Barcellona (ex presidente revocato dal proprio incarico meno di due mesi fa) e Agata Marino, anch’essa di maggioranza fin dall’insediamento dell’amministrazione Vitale e quindi nel gruppo Bella storia. Con l’ingresso poi dei tre nuovi consiglieri in maggioranza, Filippo Diliberto, Massimo Di Fini e Agrippino Solennità (quest’ultimo assessore fino all’anno scorso), primi tra i non eletti nella lista civica di Bella storia, gli schieramenti in consiglio sono ora di 10 in maggioranza e 6 in opposizione. I nuovi arrivati entrano dopo le dimissioni degli ex consiglieri Filippo Zampogna, Marco Cupani e Erica Caccamo, ora assessori.

A turbare dunque l’equilibrio politico le scelte dei consiglieri Barcellona e Marino, chiarite e motivate con la lettura di due comunicazioni durante la seduta consiliare. Viene meno per i due consiglieri la fiducia al sindaco Nunzio Vitale, al quale entrambi attribuiscono delle mancanze in merito, rispettivamente, ai fatti della sospensione del servizio della mensa scolastica, risalenti allo scorso ottobre, e della revoca dell’incarico di assessore all’ex Gaetano Nicolosi, del 13 gennaio.

Nello specifico, Barcellona ha parlato di «revoca punitiva» nei propri confronti, e riassume così la vicenda (che per ovvie ragioni riportiamo nella sua essenza, trattandosi di appuntamenti pubblici e accessibili alla cittadinanza). «In data 19 ottobre 2024, a seguito di numerosi tentativi di contatto al primo cittadino per segnalare le gravi criticità del servizio mensa, e a seguito di un’attività concertata con il sindaco che non è arrivata. Non potendo esimermi dal mio ruolo, mi apprestavo dunque a condurre delle azioni utili e celeri poiché ero venuto a conoscenza di gravissimi episodi sui quali non potevo tacere. In seguito alla pressante e continua richiesta di tutta la comunità in particolare dei genitori dei bambini coinvolti, non avendo avuto per tempo risposta dal sindaco e avendo tempestivamente informato delle vicissitudini gran parte dei consiglieri, mi apprestavo a dare chiarimenti a tutta la cittadinanza visto l’importanza della questione. Nessuna accusa mirata, ma alla luce di quanto esposto mi sono ritrovato espulso da tutti i canali di comunicazione dell’amministrazione solo per aver esercitato il mio ruolo. Ricordo, a me stesso, che amministrare non significa avere dei sudditi a cui imporre o incutere paura per azioni che riguardano il proprio ruolo. Il regime dittatoriale è stato abolito ormai da tempo, e la manifestazione del proprio pensiero non significa schierarsi da una parte o dall’altra, ma solo esprimere le proprie opinioni in relazione alle proprie competenze e valori, sconosciuti a qualcuno. Da questo si arriva addirittura alla revoca dell’incarico come fosse punizione. E se qualcuno volesse giustificare la revoca parlando di patti e accordi, è bene sottolineare che una carica come quella di presidente non può e non deve essere oggetto di scambio di poltrone, e non lo è mai stata per me. Nessuno mi imbavaglierà, neanche davanti a revoche, minacce o tentativi di corruzione».

Agata Marino invece ha parlato di «tradimento politico e ingerenze politiche esterne nell’amministrazione comunale», leggendo anch’essa la nota con la quale comunicava e motivava il suo passaggio al Gruppo misto dell’opposizione. «Metto in fila i fatti che, per il loro epilogo, mi hanno portato tanta amarezza – La consigliera si rivolge espressamente al sindaco – Abbiamo fatto un lavoro importante e abbiamo dovuto lottare per unire tutti attorno al tuo nome, iniziando un percorso candidandoci con una lista civica. Le ho dimostrato subito il mio attivismo per il bene del mio paese, impegnandomi fortemente. Stasera volevo ringraziare però Gaetano Nicolosi, e credo che il suo impegno onesto e corretto sia stato sotto gli occhi di tutti, anche in momenti difficili come il post Covid per l’organizzazione di eventi. Nonostante le pressioni subite negli ultimi mesi, Nicolosi ha svolto il suo ruolo con dedizione e correttezza, anche quando lei a più riprese ha trasferito deleghe importanti cercando di depotenziare la sua azione politica. Veniamo ai fatti, al 13 gennaio. Una revoca dell’assessore la cui motivazione non trova riscontro nella realtà perché priva di appropriate e veritiere motivazioni. Come si apprende dall’atto di revoca, sembra che tale decisione sia una conseguenza assunta dopo il protocollo di una nota del 13 gennaio firmata da Marco Cupani, che testimonia “sopravvenuti contrasti tra l’assessore (si riferisce a Nicolosi – ndr) e la forza politica originaria, tali da minare la serena realizzazione degli obbiettivi di mandato”. Lo stesso giorno – continua la consigliera Marino – lo stesso consigliere Cupani chiede la revoca dell’incarico a Nicolosi, dimettendosi da consigliere venendo nominato, sempre lo stesso giorno, assessore in Giunta. La vicenda si commenta da sola. Un consigliere che si arroga il potere di essere lui stesso forza politica e con tre righe avvallate dal primo cittadino esercita chissà quale facoltà di prepotenza nei confronti dell’assessore e dei cittadini. E sempre lo stesso giorno in quest’aula ringrazia con dichiarazioni imbarazzanti e paradossali l’assessore che lo ha preceduto e il presidente dell’Ars per avere più volte graziato la nostra comunità con diversi finanziamenti, non avendo ancora un nome in Giunta. Tutto questo è inaudito e anche offensivo nei confronti delle istituzioni regionali, che dovrebbero essere super partes. Da tempo tutti conoscono la vicinanza del neo assessore Cupani alla forza politica del presidente dell’Ars. Questa amministrazione è soggetta a ingerenze esterne, e la revoca e poi il nuovo incarico rappresentano tradimento politico nei confronti di una forza politica che ha sostenuto la sua candidatura (si riferisce di nuovo al sindaco Vitale – ndr). Il neo assessore Cupani non rappresenta la forza politica originaria. Non posso più dare fiducia a questa amministrazione».

Il primo cittadino Nunzio Vitale e l’assessore Marco Cupani non hanno rilasciato dichiarazioni o repliche in merito alla questione.

L’assessore Erica Caccamo si esprime invece in questo modo: «Faccio i miei migliori auguri di buon lavoro ai neo consiglieri, certa che sapranno interpretare al meglio il ruolo che è stato loro affidato. E colgo l’occasione per ringraziare il sindaco per la fiducia accordatami e per il metodo di lavoro che caratterizza la sua guida amministrativa, un metodo che ci lascia liberi di operare secondo le nostre competenze, valorizzando le singole deleghe e le peculiarità di ciascun assessore e consigliere. Non esistono sudditi né gerarchie imposte, ma persone che lavorano insieme per la crescita e il benessere della nostra città. Questa libertà e fiducia non sono scontate e rappresentano la vera forza di un’amministrazione sana e trasparente.

«Rivolgo, inoltre, i miei auguri di buon lavoro ai gruppi politici che si sono recentemente costituiti – continua Caccamo – La nascita di nuove aggregazioni è sempre un segnale di vitalità politica e di maggiore chiarezza nei percorsi. In particolare, esprimo soddisfazione per il gruppo “Autonomisti e Socialisti”, che rappresenta ancor meglio la mia appartenenza e il mio percorso politico. Questo passaggio, infatti, sancisce una più stretta unione con chi mi rappresenta in consiglio e rafforza l’identità e l’azione politica che portiamo avanti con determinazione e coerenza.

«Non posso, tuttavia, non fare una riflessione in merito a quanto accaduto recentemente in consiglio. La sfiducia nei confronti di chi ricopre un ruolo istituzionale non è mai frutto del caso o di motivazioni pretestuose, ma è spesso la naturale conseguenza di un mancato impegno, della poca presenza e del non aver adempiuto con responsabilità e serietà al proprio ruolo. È questo che porta a certe scelte, e non certo i motivi vaghi e poco chiari che qualcuno ha cercato di far passare nelle proprie dichiarazioni in aula consiliare. La politica è servizio e lavoro quotidiano, e chi non comprende questo rischia di perdere il contatto con la realtà e, soprattutto, con i cittadini».

Durante la seduta si sono poi costituiti tre gruppi in maggioranza. Nello specifico, quello del Partito democratico, con Agrippino Solennità capogruppo e Valentina Aparo; il gruppo “Azzurri e liberi”, con i due consiglieri di Fi, Salvatore Di Gregorio (capogruppo) e Veronica Ferro, e il consigliere Diliberto (nuova Dc). In merito a quest’ultima formazione sono state tuttavia sollevate obiezioni dall’opposizione, da parte del consigliere Giosuè Catania (gruppo Diventerà bellissima), inerenti al rispetto delle norme del Regolamento del consiglio comunale. Il consigliere precisava che la formazione di gruppi, stando al regolamento, dovesse essere fondata sulla base della presenza di forze e costituzioni politiche affini ed esistenti a livello regionale o nazionale. Di fatto, dunque, la conferma del nuovo gruppo viene rimandata alla seduta successiva. La vicenda si è comunque conclusa due giorni fa con un verifica dell’articolo 39 del Regolamento interno del consiglio comunale, con il quale si è potuto accertare che la costituzione del gruppo Azzurri e Liberi non comporta alcuna violazione normativa. Il gruppo, pertanto, si è ufficialmente costituito.

IL GRUPPO AZZURRI E LIBERI

Infine, il gruppo “Autonomisti e socialisti”, con a capo Giusi Stefania Arena e vicecapogruppo Massimo Di Fini, e con i consiglieri Francesco Nicolosi (presidente del consiglio comunale) e Salvatore Fornaro (vice).

IL GRUPPO AUTONOMISTI E SOCIALISTI

La seduta consiliare è stata inoltre la prima con il nuovo segretario generale, dott. Giuseppe Piluso, insediatosi il medesimo giorno stesso.  

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