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La maggioranza non si dimette. Approvati i punti. Presto un commissario a Ramacca

La seconda parte del consiglio comunale (dopo il rinvio di ieri per mancanza di numero legale di consiglieri) si è conclusa in poco più di mezzora con l’approvazione dei punti all’ordine del giorno e con le dimissioni (preannunciate ieri ma alla fine non dichiarate ufficialmente) dei consiglieri di maggioranza Solennità e Aparo, che in consiglio costituivano il gruppo del Pd. L’intero corpo dell’opposizione era stavolta assente (ma in seconda seduta non occorre il raggiungimento del numero legale), e il consigliere di maggioranza Di Gregorio ha svolto funzioni di presidente.

La consigliera Irene Giandinoto ha esordito leggendo una comunicazione e facendosi portavoce dei consiglieri Arena, Di Liberto, Di Gregorio e Di Fini: «Non intendiamo in questa sede discutere o argomentare su dimissioni, fatti giudiziari o soggetti non presenti. Il consiglio comunale non è una piazza dove fare propaganda politica. L’opposizione si fa portavoce di fatti a noi mai giunti; anzi riceviamo supporto e sostegno dalla maggior parte dei cittadini, che ci spingono a continuare. In merito a ieri, quando ci è stato detto “o annunciate le dimissioni o vi mancherà il numero legale per continuare”, questo significa condizionare l’attività di un libero consigliere e del consiglio comunale».

Tra i punti all’ordine del giorno, la seduta prevedeva anche la presa d’atto delle dimissioni dell’ormai ex sindaco Vitale e della sospensione da parte del Prefetto del vicepresidente del consiglio. La consigliera Giandinoto parla a tal proposito della necessità di votare entrambi i punti in modo da dare efficacia agli stessi e fare in modo che l’Assessorato agli Enti locali possa procedere alla nomina di un commissario, che porterà alla decadenza della Giunta comunale.

Inoltre, continua Giandinoto, «Mettiamo agli atti che i nostri gettoni di presenza, pari a 20 euro lordi, maturati e da maturare, vadano al Comune. Non ci arricchiamo con la poltrona di consigliere comunale».

La maggioranza restante ha insomma dichiarato la ferma volontà di non procedere alle dimissioni per portare avanti il lavoro del consiglio.

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