I carabinieri della Compagnia di Palagonia hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dall’Ufficio del Gip del Tribunale di Caltagirone nei confronti di 15 persone accusate di reati legati al traffico illecito di sostanze stupefacenti. L’azione dei militari è il culmine di un’indagine che ha permesso di scoprire un intero sistema di spaccio concentrato principalmente su Ramacca e Palagonia.
Il contesto è quello di un’attività di indagine in corso dal 2018, coordinata dalla Procura della Repubblica di Caltagirone e conclusasi nel 2019. In tutto ciò, i Comuni di Ramacca e di Palagonia sono stati ritenuti i principali mercati in cui si smercia la droga proveniente dai centri più grandi.
L’indagine, la cui operazione prende il nome di “Family’s Affairs (affari di famiglia), è cominciata nel mese di maggio del 2018, quando i carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia di Palagonia hanno arrestato una persona in possesso di 5 grammi di cocaina nascosti nei condotti di areazione della macchina che guidava. E da lì è scattata l’indagine. I carabinieri hanno dunque scoperto delle dinamiche di traffico illecito più larghe, riguardanti soprattutto i Comuni di Ramacca e Palagonia, ritenuti i centri maggiori di spaccio nel territorio.
L’attività di commercio illecito, riguardante soprattutto la vendita di cocaina e di marijuana, ha poi al centro la presenza di due persone, fratello e sorella. I due avevano un ruolo di primo piano nella gestione dei luoghi dello spaccio (le cosiddette ‘piazze’) nei Comuni, aiutati in tutto questo da altri giovani che svolgevano invece il compito di pusher o di vedette. Il gruppo criminale procedeva utilizzando specifiche parole in codice, diffuse anche tra gli acquirenti, parole quali fiocco, panino, badduzza, bottiglia d’acqua, tartufo, panzerotto, arancino, e riuscivano a contare un introito giornaliero di circa 3 mila euro. L’acquisto della droga e la distribuzione avvenivano tramite appuntamenti organizzati via cellulare, la cui scheda era intestata a un soggetto incensurato, il quale faceva il centralino smistando gli appuntamenti. Durante una sola occasione sono state registrate 175 telefonate provenienti da un solo utente. Gli acquirenti si recavano così nei centri di spaccio per ricevere la droga, centri quali una salagiochi, un autolavaggio e una stalla. I fornitori invece si procuravano la droga andandola a ritirare nei quartieri di Librino e S. Giovanni Galermo di Catania, nei quali si trovavano altri due fornitori, anch’essi imputati.
Nello specifico, delle 15 persone a cui è stata rivolta l’ordinanza di custodia emessa dal Gip 4 sono in carcere, 5 agli arresti domiciliari e 5 hanno l’obbligo di dimora nel Comune di residenza con divieto di allontanamento dalla propria abitazione dalle 21: alle 6 del mattino. Per uno, invece, è stato imposto l’obbligo di presentarsi alla polizia giudiziaria.
L’attività di indagine ha portato all’arresto di 9 persone, perché colte in flagranza di reato, a 12 denunce a piede libero e a 3 segnalazioni per violazioni amministrative in materia di sostanze stupefacenti. Dal traffico illecito sono stati recuperati 525,67 grammi di cocaina e 250,92 di marijuana, insieme a 56 piante sempre di marijuana e al sequestro di quasi 24 mila euro. Inoltre, quattro delle persone tra queste persone risultano percettori di reddito di cittadinanza, e verranno pertanto avviate le procedure per la loro estromissione dal beneficio.