Politica

Dopo la sfiducia al sindaco Limoli, cosa bolle nella pentola delle nuove elezioni?

Tra qualche mese la cittadinanza ramacchese sarà chiamata alle urne elettorali per decidere il prossimo sindaco. Com’è noto, attualmente il Comune è retto dal Commissario straordinario Domenico Targia, dal 23 novembre scorso. Ma come si è arrivati al commissariamento?

Il 29 settembre scorso, viene presentata una mozione di sfiducia ai danni del primo cittadino, Pippo Limoli, determinando la conseguente decadenza di quest’ultimo e lo scioglimento degli organi di Giunta e Consiglio. La mozione di sfiducia era stata presentata sotto forma di un documento firmato da sette dei 16 membri del consiglio comunale, appartenenti all’opposizione: Giuseppe Lanzafame (presidente); Fabio Cusumano, Salvatore Mancuso e Maria Rosaria Arena, di Italia Viva, di cui Cusumano è capogruppo; Agrippino Solennità, (Pd); Maria Luisa Di Dio e Pietro Sottosanti, (Lega).

Il consiglio comunale è stato convocato il 23 ottobre per esprimersi sulla questione, e in quell’occasione hanno aderito al documento altri cinque consiglieri: Federico Di Liberto (Forza Italia), Teresa Corallo (Movimento 5 stelle), Francesco Carini (Fratelli d’Italia), Nunzio Sciarotta (Rivivere Ramacca), Rosario Gravina. In 12 hanno dunque votato favorevolmente la sfiducia al sindaco, trovandosi d’accordo sulle motivazioni espresse nel documento e riassumibili in una generale inadempienza del programma elettorale da parte del primo cittadino, nonché in un’amministrazione inefficiente del Comune. Il resto dei consiglieri presenti alla seduta (di cui uno assente, Salvatore Di Benedetto) ha invece respinto la proposta: Valeria Calcagno, Francesco Schilirò (entrambi anche assessori) e Angela Mendolia.

A sinistra, la seduta consiliare del 23 ottobre scorso durante la quale fu sfiduciato l’ex sindaco Limoli; a destra, Pippo Limoli.

Questo ha portato infine il presidente della Regione, Nello Musumeci, con decreto presidenziale n.618 del 19 novembre, ad assegnare l’incarico all’architetto Domenico Targia, già dirigente regionale.

Per il momento, il quadro politico ramacchese appare poco chiaro. Vari esponenti dei partiti e dei movimenti politici sono intenti a consultazioni, per trovare il giusto candidato in grado di mettere d’accordo le diverse visioni e dare le maggiori garanzie. Soltanto uno finora (delle nuove proposte politiche) ha reso pubblica la propria volontà alla candidatura. Si tratta di Salvatore Albelice, classe 1954, che si propone con la lista “Nuova Ramacca”. Oltre a lui, l’ex sindaco Pippo Limoli intende rimettersi in gara con una nuova candidatura.

Importante sarà poi anche la composizione delle liste, visto che l’elezione dei consiglieri comunali si effettua con sistema maggioritario contestualmente all’elezione del sindaco.

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